l’Unión des Gèns de Métier a Milano
“UGM crede nell’unicità di ciò che fa bene al corpo e allo spirito. Un Impegno che si nutre dell’amicizia, della passione e della gastronomia.”
Union des Gens de Métier. Storia di un’amicizia
Oggi fanno parte dell’Union des Gens de Métier 23 produttori, che rappresentano le diverse AOC francesi – Appellation d’origine contrôlée (il corrispettivo della DOC – Denominazione di Origine Controllata), un viticoltore italiano, un produttore di sidro che lavora con vecchie varietà di mele e pere e un panificatore di Lille.
Gli unici italiani sono Aldo e Milena Vaira di G.D. Vajra, azienda vinicola indipendente, interamente a conduzione familiare, nelle Langhe. Nell’acronimo che precede l’antico modo di scrivere il cognome di famiglia (con la “j”), c’è il grazie di Aldo a suo padre, Giuseppe Domenico, per quel primo nucleo di vigneti nel Bricco delle Viole, oggi coltivati e raccontati insieme ai figli Giuseppe, Francesca e Isidoro.
G.D. Vajra
In Vajra coesistono l’amore per la tradizione e il territorio e un indomito spirito curioso. A fianco di espressioni enologiche di eccellenza quali Barolo, Nebbiolo, Barbera e Dolcetto, fin dagli anni ’80 sono state promosse varietà quali la Freisa e il Riesling. L’azienda ha inoltre aperto la strada alla riscoperta del Chiaretto di Nebbiolo e dei vini del XVII secolo attraverso due referenze a produzione limitata: il N.S. della Neve (Metodo Classico Extra Brut Rosé) e il Claré JC, nebbiolo in purezza con parziale fermentazione a grappolo intero, segnalato in anni recenti tra i 25 Essential Wines di Punch e nei Top 100 Wine Discoveries di Monica Larner, firma di Robert Parker per l’Italia.
“Produciamo Barolo, ma non solo, perché amiamo tutti i vini della nostra terra. Crediamo nella Bellezza, nel lavoro fatto bene, nella cura dei dettagli, nell’osservazione curiosa e nella creatività che rispetta la tradizione” raccontano all’unisono i membri della famiglia Vaira. “Siamo un’azienda familiare e artigianale. Ci accompagna una squadra giovane, entusiasta e appassionata quanto noi. Seguiamo direttamente i nostri vigneti, perché riteniamo che sia alla base della qualità senza compromessi, ma soprattutto perché amiamo questa terra. Tutti i vini che produciamo sono ispirati alla finezza e all’eleganza. Hanno un senso del luogo e parlano dei vigneti, delle varietà e dell’annata di cui sono frutto. Armonia e personalità sono indissolubilmente uniti, così che ogni bottiglia possa essere godibile da giovane e trarre giovamento dall’affinamento”.
È il 1968 quando Aldo, quindicenne desideroso di riprendere in mano i vigneti di famiglia a Barolo, lascia Torino, la città in cui è nato e inizia questa avventura, dimostrando visione e maturità che smentiscono la giovane età.
Pioniere della coltivazione biologica, ottiene nel 1971 una delle prime certificazioni biologiche conferite in Piemonte e fonda nel 1972 G.D. VAJRA. Sono anni di intensa ricerca e creatività.
Crea selezioni private di biotipi (selezioni massali) di Nebbiolo e Dolcetto, apre la strada alla rinascita della Freisa e alla coltivazione del Riesling Renano in Piemonte (1985) perché – dichiara Aldo Vaira – “mi sorprendeva accorgermi come un bianco tedesco e un rosso piemontese potessero, in fondo, quasi cercarsi fino ad assomigliarsi nel trascorrere del tempo”.
Vajra diventa presto un luogo dove tradizione e scoperta si esaltano a vicenda. Il Barolo DOCG Bricco delle Viole è il vino che ha tracciato lo stile dell’azienda e rappresenta la scommessa dell’altitudine, la finezza e la notevole complessità che ne derivano, l’attesa del momento perfetto per la raccolta, il silenzio sospeso dei figli che osservando imparano, fino alla commozione che un buon calice di Barolo sa donare.
L’Union des Gens de Metier a Milano
I vini da scoprire sono molto ricercati e validissimi. L’elenco di produttori da segnare come punto di riferimento di produzione di vini rispettosi e virtuosi.
I membri Francesi dell’associazione UGM (e le relative AOC) sono:
- Philippe Alliet – Domaine Philippe Alliet (Chinon)
- Eric Bordelet – Château de Hauteville (Calvados, Sydre et Poiré)
- Manuéla e François Chidaine – Domaine Chidaine (Montlouis–sur–Loire et Vouvray)
- Olivier Clape – Domaine Clape (Cornas)
- Véronique Cochran – Château Falfas (Bordeaux Côtes de Bourg)
- Alex Croquet – Boulangerie Alex Croquet (Lille)
- Louis Benjamin Dagueneau – Domaine Didier Dagueneau (Pouilly Fumé, Jurançon, Sancerre)
- Elian Da Ros – Domaine Elian Da Ros (Côtes du Marmandais)
- Nady Foucault – Clos Rougeard (Saumur, Champigny)
- Létizia & David Duband – Domaine Duband (Nuits St Georges)
- Maxime Graillot – Domaine Alain Graillot (Crozes–Hermitage)
- Marc Imbert – Domaine de Torraccia (Corse)
- Olivier Jullien – Mas Jullien (Terrasse du Larzac)
- Charlotte e Antoine Kreydenweiss – Domaine Marc Kreydenweiss (Alsace)
- Christophe Peyrus – Clos Marie (Pic Saint Loup)
- Myriam e Bernard Plageoles – Domaine Plageoles (AOC Gaillac)
- Jacques Puffeney – Domaine Jacques Puffeney (Côtes du Jura, Arbois)
- Daniel Ravier – Domaine Tempier (Bandol)
- Thérèse e Michel Riouspeyrous – Domaine Arretxea (Irouléguy)
- Jean Marc Roulot – Domaine Roulot (Meursault)
- Corinne e Anselme Selosse – Domaine Jacques Selosse (Champagne)
- Stéphanie e Michel Théron – Clos du Jaugueyron (Haut–Médoc et Margaux).